In questa pagina non trovi livelli, programmi e descrizioni di corsi.
Qui voglio mostrarti cosa c’è davvero dietro quel blocco che ti ferma ogni volta che provi a farlo.
Perchè se non capisci quale è il nodo è come mettere cerotti su una ferita mai pulita ...
Ogni volta pensi che stavolta sarà diverso, ma alla prima doccia — tutto da capo."
In questa pagina non trovi livelli, programmi e descrizioni di corsi.
Qui voglio mostrarti cosa c’è davvero dietro quel blocco che ti ferma ogni volta che provi a farlo.
Perchè se non capisci quale è il nodo è come mettere cerotti su una ferita mai pulita ... Ogni volta pensi che stavolta sarà diverso, ma alla prima doccia — tutto da capo."
In questa pagina non trovi livelli, programmi e descrizioni di corsi.
Qui voglio mostrarti cosa c’è davvero dietro quel blocco che ti ferma ogni volta che provi a farlo.
Perchè se non capisci quale è il nodo è come mettere cerotti su una ferita mai pulita ... Ogni volta pensi che stavolta sarà diverso, ma alla prima doccia — tutto da capo."
Se fosse solo una questione di regole e grammatica, avresti già risolto da tempo.
Pensaci un attimo:
per quanti anni hai studiato inglese?
Otto, dieci? Medie, superiori, app sul telefono, corsi online, insegnanti privati, ripetizioni…
eppure sei ancora qui, a cercare la soluzione giusta.
È ora di dirlo chiaramente!
Puoi ripassare tutti i verbi irregolari del mondo… ma se ti blocchi, non è per quello.
Il motivo è un altro. Anzi, sono tre.
Tre blocchi che si ripetono sempre uguali — e che non hanno nulla a che vedere con regole o vocaboli.
Ti butti in conversazioni troppo complesse.
Cerchi di dire tutto — e dopo due frasi, ti perdi.
Non è che non sai l’inglese: ti mancano solo alcuni pezzi del puzzle.
Il problema è che non sai quali.
E finché non li individui, ogni volta che provi a parlare succede la stessa cosa:
è come costruire una casa con mattoni mancanti.
Crolla sempre allo stesso punto.
Ti butti in conversazioni troppo complesse.
Cerchi di dire tutto — e dopo due frasi, ti perdi.
Non è che non sai l’inglese: ti mancano solo alcuni pezzi del puzzle.
Il problema è che non sai quali.
E finché non li individui, ogni volta che provi a parlare succede la stessa cosa:
è come costruire una casa con mattoni mancanti.
Crolla sempre allo stesso punto.
💬 E il paradosso è questo: da dentro non lo vedi. Perché sei tu quello che la sta costruendo.
Ti butti in conversazioni troppo complesse.
Cerchi di dire tutto, ma dopo due frasi, ti perdi.
Non è che non sai l’inglese: ti mancano solo alcuni pezzi del puzzle. Il problema è che non sai quali.
E finché non li individui, ogni volta che provi a parlare succede la stessa cosa: è come costruire una casa con mattoni mancanti.
Crolla sempre allo stesso punto.
💬 E il paradosso è questo: da dentro non lo vedi. Perché sei tu quello che la sta costruendo.
Hai tutto, ma è un casino.
Ti vengono in mente mille parole, ma non sai in che ordine metterle.
È come avere un mobile IKEA davanti... ma senza le istruzioni.
Hai tutti i pezzi, ma non capisci da dove partire.
Più provi a sistemarlo, più peggiori la situazione.
Alla fine ti arrendi, convinto di “non essere portato”.
💬 In realtà non ti serve aggiungere pezzi nuovi. Ti serve qualcuno che da fuori ti faccia vedere come farli combaciare.
Marco, 37 anni, ho fatto anni di corsi online, app e grammatica.
“So le parole, ma non mi escono nell’ordine giusto.”
Hai tutto, ma è un casino.
Ti vengono in mente mille parole, ma non sai in che ordine metterle.
È come avere un mobile IKEA davanti... ma senza le istruzioni.
Hai tutti i pezzi, ma non capisci da dove partire.
Più provi a sistemarlo, più peggiori la situazione.
Alla fine ti arrendi, convinto di “non essere portato”.
💬 In realtà non ti serve aggiungere pezzi nuovi. Ti serve qualcuno che da fuori ti faccia vedere come farli combaciare.
Marco, 37 anni, ho fatto anni di corsi online, app e grammatica.
“So le parole, ma non mi escono nell’ordine giusto.”
Ti vergogni.
Temi il giudizio.
E magari dici: “Il mio problema è la pronuncia.”
Ma non è la pronuncia.
È la paura di essere giudicato per come parli.
E così ti blocchi ancora prima di iniziare.
Sai cosa dire, ma la voce non esce.
Non è la grammatica, è la testa.
Ti hanno insegnato a “parlare solo se sei sicuro”.
Risultato? Non parli mai.
💬 E quel blocco non lo rompi da solo, perché è costruito proprio da chi ti ha insegnato a non sbagliare — invece che a farti capire.
Paola, 49 anni, lavoro in un ambiente internazionale e capisco tutto nei meeting — ma non riesco ad aprire bocca.
Ogni volta che vorrei intervenire, la voce si blocca in gola.
Ti vergogni.
Temi il giudizio.
E magari dici: “Il mio problema è la pronuncia.”
Ma non è la pronuncia.
È la paura di essere giudicato per come parli.
E così ti blocchi ancora prima di iniziare.
Sai cosa dire, ma la voce non esce.
Non è la grammatica, è la testa.
Ti hanno insegnato a “parlare solo se sei sicuro”.
Risultato? Non parli mai.
💬 E quel blocco non lo rompi da solo, perché è costruito proprio da chi ti ha insegnato a non sbagliare — invece che a farti capire.
Paola, 49 anni, lavoro in un ambiente internazionale e capisco tutto nei meeting — ma non riesco ad aprire bocca.
Ogni volta che vorrei intervenire, la voce si blocca in gola.
Hai studiato per anni, ma non hai mai imparato a usare l’inglese per farti capire.
Non è colpa tua.
È il sistema che ti ha insegnato a non parlare se non eri sicuro.”
A pensare prima di parlare e a non parlare più.
Ti hanno venduto l’idea che per parlare inglese dovessi prima imparare tutto.
Regole, eccezioni, livelli, teoria.
E tu ci hai creduto. e non potevi fare diversamente.
Hai passato anni sui libri, ma nessuno ti ha mai spiegato come trasformare le parole in comunicazione.
Ti hanno programmato a non sbagliare.
A tacere quando non eri sicuro.
A rimandare finché non ti sentivi “pronto”.
E così, ogni volta che devi parlare, ti blocchi.
Non perché non conosci l’inglese,
ma perché hai imparato a temere gli errori più delle parole.
La verità?
Non serve più “studiare”.
Serve allenarsi a farsi capire.
Perché nella comunicazione non esiste “giusto o sbagliato”.
Esiste solo capito o non capito.
Ti hanno venduto l’idea che per parlare inglese dovessi prima imparare tutto.
Regole, eccezioni, livelli, teoria.
E tu ci hai creduto. e non potevi fare diversamente.
Hai passato anni sui libri, ma nessuno ti ha mai spiegato come trasformare le parole in comunicazione.
Ti hanno programmato a non sbagliare.
A tacere quando non eri sicuro.
A rimandare finché non ti sentivi “pronto”.
E così, ogni volta che devi parlare, ti blocchi.
Non perché non conosci l’inglese,
ma perché hai imparato a temere gli errori più delle parole.
La verità?
Non serve più “studiare”.
Serve allenarsi a farsi capire.
Perché nella comunicazione non esiste “giusto o sbagliato”.
Esiste solo capito o non capito.
Ed è proprio da qui che devi ripartire:
non da un test o da un libro,
ma dal capire dove si è inceppato il tuo inglese.
💬 Per imparare a parlare davvero, devi prima accettare di sbagliare.
Chi parla bene non è quello che non sbaglia mai,
ma quello che ha avuto il coraggio di fare mille errori.
Il punto non è essere perfetto.
Il punto è sbloccarti e comunicare.
Perché non è ciò che scegli che ti cambia la vita, ma la leva su cui decidi di agire, se è quella sbagliata,
puoi spingere al massimo ... ma nella direzione sbagliata
Un corso o delle lezioni non sono magia: sono una leva.
E se non sai che leva stai muovendo,
puoi anche spingere al massimo… ma nella direzione sbagliata.
Puoi continuare a girarci intorno.
Puoi ricominciare da capo, per la decima volta, sperando che stavolta magicamente sia diverso.
Puoi illuderti che sia solo questione di tempo, di impegno, o di trovare il corso perfetto, ma sai già come finisce.
Puoi continuare a girarci intorno.
Puoi ricominciare da capo, per la decima volta, sperando che stavolta magicamente sia diverso.
Puoi illuderti che sia solo questione di tempo, di impegno, o di trovare il corso perfetto, ma sai già come finisce.
Smetti di studiare il problema da solo e lascia che te lo faccia vedere io, punto per punto.
Da anni aiuto persone che si sentivano bloccate, come te, a sbloccare l’inglese, non con nuove regole da studiare, ma scoprendo dov’è che il meccanismo si è rotto.
Non serve ripartire da zero. Serve correggere ciò che non funziona.
E oggi puoi farlo insieme a me, gratis.
Una vera sessione di diagnosi, dove in 30 minuti ti faccio le domande giuste e ti mostro esattamente cosa ti sta frenando.
Non è una chiacchierata. È un’ispezione professionale.
La conduco io, di persona, senza segretarie e senza assistenti.
Perché serve esperienza per individuare subito dove intervenire.
Stefano Oreda - GEstore British Institutes dal 2003., formato più di 7000 persone ad oggi
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